Attenzione al tuo prato in estate: ecco le malattie che lo distruggono e come riconoscerle

Durante i mesi estivi, il prato diventa particolarmente vulnerabile all’attacco di numerose malattie fungine che ne minacciano la salute e l’estetica. L’elevata temperatura diurna, insieme all’umidità notturna e alle calde notti estive, rappresentano condizioni ideali per la diffusione di patogeni che possono distruggere in breve tempo anche i tappeti erbosi più curati. Sapere quali sono le malattie più pericolose, riconoscere i sintomi specifici e adottare tempestivamente le giuste strategie di intervento è fondamentale per prevenire danni irreversibili.

Le condizioni favorevoli allo sviluppo delle malattie estive

I funghi patogeni trovano nel clima estivo un terreno estremamente fertile per proliferare. Le principali condizioni che favoriscono l’insorgenza di queste malattie includono:

  • Temperature diurne elevate, spesso superiori ai 27 °C.
  • Elevata umidità notturna, favorita dalla rugiada che si forma nelle prime ore del mattino.
  • Notti calde e umide, che impediscono al prato di asciugarsi completamente sia sulle foglie sia a livello del suolo.
  • Irrigazioni non corrette, soprattutto se effettuate in tarda serata o con quantità d’acqua insufficiente.
  • Deficit nutrizionali o eccesso di fertilizzanti, che indeboliscono le piante e ne facilitano l’attacco da parte dei patogeni.

In particolare, le patologie fungine si manifestano con maggiore facilità nei tappeti erbosi stressati da caldo, siccità o tagli troppo bassi, ma anche in aree con scarsa circolazione d’aria e drenaggio superficiale limitato.

Le principali malattie estive del prato

In estate sono due i nemici principali del verde orizzontale domestico: Rhizoctonia solani e Pythium, ai quali si aggiunge anche la temibile macchia del dollaro in determinate condizioni ambientali. Queste malattie fungine si distinguono per la rapidità di propagazione e la gravità dei danni se non vengono affrontate tempestivamente.

Macchia bruna (Rhizoctonia solani)

Riconoscere questa patologia è abbastanza semplice grazie alle sue caratteristiche chiazze circolari o irregolari, con bordi scuri e un aspetto generalmente ingiallito o bruno chiaro all’interno. Le foglie colpite presentano lesioni allungate color bruno, bordate di marrone più scuro. La macchia bruna tende a comparire durante le notti calde, spesso dopo una giornata umida o dopo temporali estivi. Se trascurata, l’infezione si allarga rapidamente e può causare ampie zone disidratate e prive di erba, specialmente nelle aree meno ventilate del giardino.

Marciume radicale (Pythium)

Il Pythium è il vero incubo estivo per qualunque tipo di prato: questa malattia si manifesta attraverso piccole chiazze dal margine irregolare che si uniscono formando aree più grandi, spesso con un tipico aspetto marcescente e oleoso. Al tatto, l’erba è viscida e si stacca con facilità dal colletto della pianta. Al mattino, con l’umidità della rugiada, si possono notare lanuggini bianco-grigiastre (micelio fungino) sulle foglie e alla base. Il decorso è estremamente rapido: in presenza delle condizioni ambientali ideali, anche poche ore sono sufficienti a distruggere ampie porzioni di prato.

Macchia del dollaro (Dollar spot)

Questa malattia compare solitamente in corrispondenza di sbalzi termici e con elevata umidità notturna: si manifesta con chiazze piccole, spesso del diametro di una moneta (1-3 cm), con aree scolorite che al mattino sono coperte da un sottile velo bianco di micelio. La causa principale è la carenza di nutrienti unita a stress da caldo e secchezza, e se trascurata, può estendersi danneggiando l’uniformità e il colore del prato.

Come riconoscere le malattie e distinguerle da altri problemi

Saper distinguere una malattia fungina da uno stress idrico, nutrizionale o da danni meccanici è essenziale per intervenire correttamente. I sintomi principali delle malattie descritte includono:

  • Decolorazioni anomale: macchie gialle, brune, grigie, talvolta con margini ben definiti oppure irregolari.
  • Presenza di micelio: al mattino umido si evidenzia come una peluria bianca o grigiastra sulla base delle piante.
  • Marciume e perdita di consistenza delle foglie: l’erba diventa viscosa, si spezza o si sfila facilmente dal terreno.
  • Mancanza di ripresa dopo l’irrigazione abbondante o la concimazione: le zone restano danneggiate e si ampliano con rapidità.

La prova pratica per identificare il marciume radicale da Pythium consiste nell’afferrare alcune foglie nelle zone colpite e tirare delicatamente: se si staccano al colletto con il resto apparente delle radici assenti, è segno della patologia in atto.

Prevenzione e strategie di intervento rapido

La prevenzione è la chiave per mantenere il prato sano durante l’estate e ridurre la possibilità che si instaurino focolai di malattie fungine. Le principali strategie includono:

  • Irrigazione corretta: annaffiare abbondantemente solo al mattino presto, evitando ristagni notturni. L’acqua sulla superficie e sulle foglie durante la notte favorisce lo sviluppo dei patogeni.
  • Taglio non eccessivo: mantenere l’altezza del prato leggermente più alta aiuta la pianta a sopportare meglio il caldo e il rischio di infezioni.
  • Scarificare il prato regolarmente per rimuovere il feltro, migliorare la circolazione d’aria e impedire la permanenza dell’umidità sulla superficie.
  • Concimazione bilanciata: apportare i giusti nutrienti in base alle esigenze, evitando sia carenze sia eccessi. Un prato forte si difende meglio dagli attacchi fungini.
  • Monitorare attentamente eventuali sintomi sospetti, intervenendo subito nelle zone colpite con trattamenti specifici. Se necessario, utilizzare fungicidi selettivi approvati, sempre seguendo le istruzioni per evitare danni collaterali.

Nel caso sia già presente una patologia, agire immediatamente riduce drasticamente i danni: rimuovere le zone maggiormente infette, disinfettare gli attrezzi dopo l’uso e limitare il transito nelle aree colpite sono accorgimenti utili. Va ricordato che, in alcune situazioni, sospendere temporaneamente l’irrigazione nelle zone colpite e aumentare la frequenza degli sfalci può contribuire a limitare la propagazione della malattia.

Oltre agli interventi pratici, la selezione di sementi resistenti a funghi è una soluzione efficace sul lungo periodo, soprattutto in aree climaticamente esposte a questi problemi. Questo approccio, abbinato a corrette pratiche agronomiche, permette di ridurre l’incidenza di malattie fungine e mantenere il prato verde, fitto e bello per tutta l’estate.

Un controllo costante, la tempestività nel riconoscere i segni e la buona manutenzione fanno la differenza tra un prato che supera senza danni lo stress estivo e uno che rischia di essere compromesso da infezioni spesso sottovalutate ma tanto distruttive quanto subdole.

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