Allerta infarto: se senti questo sintomo non comune chiama subito il 118

Quando si parla di infarto, spesso si pensa ai sintomi classici come il dolore intenso e oppressivo al centro del petto. Tuttavia, esistono anche segnali meno comuni, che possono ingannare e portare a sottovalutare la gravità della situazione. Riconoscere rapidamente tutti i possibili sintomi, anche quelli considerati atipici, è fondamentale per salvare la vita, ridurre le complicanze e aumentare le probabilità di una piena ripresa. Spesso, infatti, il tempo è una variabile decisiva: ogni minuto perso può compromettere gravemente il muscolo cardiaco.

Il sintomo “insolito” che può salvare la vita

Tra i campanelli d’allarme meno noti dell’infarto, uno dei più insidiosi è il dolore addominale, spesso scambiato per problemi gastrici come indigestione, reflusso o una semplice influenza intestinale. Questo sintomo può presentarsi con una sensazione di peso, bruciore o nausea, talvolta accompagnata da vomito o da un malessere generale. Nella quotidianità, queste sensazioni tendono a essere sottovalutate, soprattutto perché non sempre si associano al cuore e possono confondere anche chi ha già avvertito disturbi cardiaci in passato.

Le linee guida più attuali sottolineano che il dolore al petto non è sempre presente, soprattutto nelle donne, negli anziani e nei soggetti diabetici. In questi gruppi è più frequente che l’infarto si manifesti con sintomi atipici come sudorazione fredda, debolezza improvvisa, vertigini o fiato corto. Le variazioni individuali e le condizioni personali – come l’età, le patologie concomitanti e il sesso – contribuiscono a determinare l’ampio ventaglio di manifestazioni cliniche dell’evento acuto.

Segnali allarmanti da non ignorare

  • Nausea e vomito improvvisi, soprattutto se accompagnati da sudorazione fredda e debolezza.
  • Vertigini o perdita di coscienza parziale: quando il cuore non pompa sangue a sufficienza, il cervello può ricevere meno ossigeno con conseguente confusione, disorientamento o addirittura svenimento.
  • Fiato corto (dispnea), anche a riposo, soprattutto se prima non si era mai manifestata.
  • Dolore irradiato non solo al braccio sinistro, ma anche a quello destro, alla schiena, alla mandibola, al collo o alle spalle. Questo dolore può essere lieve, diffuso o intermittente, talvolta associato a una sensazione di pesantezza.
  • Debolezza improvvisa: una sensazione di stanchezza totale che insorge senza motivo apparente e non si attenua con il riposo.
  • Peso o fastidio allo stomaco: a differenza del classico dolore toracico, può essere scambiato per problemi addominali. In alcuni casi è il primo e unico sintomo manifestato dall’infarto.

In presenza di uno o più di questi segnali, soprattutto se si è soggetti a rischio cardiovascolare, bisogna chiamare immediatamente il 118 (o il 112, numero unico europeo per le emergenze). Aspettare può essere fatale, perché anche se i sintomi sembrano attenuarsi, il danno al cuore progredisce minuto dopo minuto.

Sintomi “silenti” e gruppi a rischio

L’infarto può colpire in modo silente, ovvero senza il dolore al petto che comunemente ci si aspetta. Questo fenomeno è particolarmente frequente tra gli anziani, nei diabetici e nelle donne. In questi soggetti, spesso, i nervi che trasmettono il dolore sono meno sensibili o l’alterazione della percezione può essere legata a deficit metabolici e alla presenza di altre patologie croniche. Il risultato è una manifestazione di segni “minori”, come malessere generale, debolezza, insonnia improvvisa, confusione mentale o freddo intenso a mani e piedi. A volte il primo segno è addirittura un’aritmia o un arresto cardiaco.

Queste forme di infarto hanno una prognosi spesso peggiore proprio perché, mancando i classici sintomi, il ricorso al Pronto Soccorso avviene in ritardo. Il consiglio degli esperti è quello di prestare particolare attenzione ai segnali corporei insoliti, senza minimizzare stanchezza, debolezza e vertigini improvvise. I medici sottolineano che in caso di dubbio è sempre meglio chiamare il 118 e lasciar valutare il quadro clinico agli specialisti.

Prevenzione e importanza del soccorso tempestivo

La gravità dell’infarto dipende dalla durata dell’ostruzione delle arterie coronariche: più tempo passa, maggiore sarà il danno al muscolo cardiaco. Nei casi più severi, l’infarto esteso può evolvere rapidamente in arresto cardiaco e anche pochi minuti di ritardo nell’attivare i soccorsi possono risultare fatali. Al contrario, agire subito aumenta enormemente le probabilità di sopravvivenza e di un recupero funzionale completo del cuore.

Quando si chiama il 118, è fondamentale descrivere in dettaglio i sintomi, indicando anche quelli considerati atipici come nausea improvvisa, dolore addominale ostinato, stanchezza severa o disorientamento. In attesa dei soccorsi, la persona va fatta sedere o sdraiare in posizione comoda e possibilmente tranquilla, evitando sforzi fisici e cercando di mantenere la calma. Se è presente una cardiopatia nota e il medico ha prescritto l’assunzione di farmaci come la nitroglicerina, questa deve essere somministrata come indicato. In caso di perdita di coscienza e assenza di respiro, si può iniziare la rianimazione cardiopolmonare se si è addestrati.

Prevenire l’infarto attraverso una corretta gestione dei fattori di rischio cardiovascolare (alimentazione, fumo, sedentarietà, pressione arteriosa elevata, diabete, colesterolo alto) rimane comunque la strategia più efficace per ridurre la mortalità. Solo così si può abbassare la probabilità che l’evento si verifichi e mitigare le conseguenze di un eventuale attacco acuto.

Quando sospettare un infarto senza dolore toracico

  • In presenza di nausea ostinata accompagnata da debolezza e sudorazione fredda, soprattutto se insorge senza una causa apparente.
  • Con stanchezza improvvisa e fiato corto non giustificato da sforzo fisico.
  • Se si sperimenta disorientamento o vertigini in assenza di altre motivazioni (come ipotensione ortostatica o stati febbrili).
  • Quando si avverte un malessere generale, soprattutto se accompagnato da uno o più sintomi descritti sopra.

Una diagnosi tempestiva e la chiamata rapida ai soccorsi rappresentano la differenza tra la vita e la morte: mai aspettare che i sintomi scompaiano o sottovalutarli, soprattutto in presenza di fattori di rischio noti.

La conoscenza dei segnali meno comuni di infarto come dolore addominale insolito, improvvisa debolezza, confusione mentale e stanchezza estrema è fondamentale non solo per chi soffre di patologie cardiache, ma per tutta la popolazione. Questi sintomi, soprattutto se nuovi o di intensità mai provata prima, richiedono un’azione immediata. In questi casi la decisione più saggia è una sola: chiamare subito il 118 e affidarsi alle cure dei professionisti.

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