Attenzione a questa malformazione cardiaca comune: ecco come riconoscerla subito

Tra le molte malformazioni cardiache che possono colpire sia adulti che bambini, una delle più comuni e spesso sottovalutate è il difetto interatriale. Si tratta di una comunicazione anomala tra gli atri del cuore che può essere congenita o acquisita, ma la forma congenita è di gran lunga la più frequente. Riconoscere tempestivamente questa condizione è fondamentale per garantire una gestione appropriata e prevenire complicanze, spesso gravi ma evitabili con una diagnosi precoce.

Cos’è il difetto interatriale e perché è così frequente

Nel gruppo delle cardiopatie congenite, il difetto interatriale si distingue per la sua elevata incidenza. Consiste nella persistenza di un foro nel setto che divide i due atri, compromettendo il normale flusso sanguigno. Nonostante possa essere individuato già nell’infanzia, non sono rari i casi in cui resta asintomatico per anni, diventando quindi insidioso per la sua capacità di passare a lungo inosservato.

Nei bambini, il difetto interatriale rappresenta una delle principali cause di soffio cardiaco e viene incluso tra le cosiddette “malformazioni non cianogene”, cioè senza la tipica colorazione bluastre della pelle denominata cianosi. È dunque fondamentale comprenderne le manifestazioni di esordio, poiché, se trascurato, può evolvere in disturbi cardiovascolari anche gravi nella vita adulta.

Segnali d’allarme: come riconoscerlo subito

Il riconoscimento tempestivo di una malformazione cardiaca come il difetto interatriale si basa sulla conoscenza dei suoi sintomi, che spesso possono essere sfumati o erroneamente attribuiti ad altre condizioni.

  • Soffio cardiaco: spesso rilevabile all’auscultazione, è il segno più precoce e suggestivo nei bambini.
  • Affaticamento anomalo: i bambini possono stancarsi facilmente rispetto ai coetanei durante i giochi o l’attività fisica.
  • Difficoltà respiratoria (dispnea): respiro corto anche a riposo o dopo sforzi minimi, soprattutto nei casi più importanti.
  • Crescita rallentata: il bambino potrebbe non aumentare di peso o non crescere come atteso.
  • Infezioni respiratorie ricorrenti: in presenza di un difetto interatriale, le infezioni a carico delle vie aeree superiori possono essere più frequenti e severe.
  • In casi avanzati, soprattutto in età adulta, sintomi come palpitazioni, aritmie (battito irregolare), edema agli arti inferiori (gonfiore alle gambe) e dispnea ingravescente possono far sospettare l’evoluzione verso uno scompenso cardiaco.

Non bisogna sottovalutare segnali meno specifici come vertigini, svenimento (sincope) o sudorazione fredda, che possono comparire sia nei bambini che negli adulti.

Diagnosi e approccio clinico

La diagnosi di un difetto interatriale richiede un’attenta valutazione mediante visita cardiologica, auscultazione e l’impiego di strumenti diagnostici sofisticati, come l’ecocardiogramma. Talvolta sono necessari ulteriori accertamenti, soprattutto se la presentazione sintomatologica è atipica o il paziente è adulto e presenta già segni di insufficienza cardiaca.

Va sottolineato che il decorso clinico varia notevolmente: molti soggetti restano asintomatici fino a età adulta, mentre altri sperimentano sintomi invalidanti già dall’infanzia. In ogni caso, nei soggetti con familiarità per cardiopatie congenite o segni clinici dubbi, è sempre raccomandata l’esecuzione di screening preventivi, soprattutto se ci sono precedenti di ipertensione o altri fattori di rischio cardiovascolare.

La prognosi dipende dalla tempestività dell’intervento: un difetto piccolo può anche non richiedere trattamenti, se monitorato correttamente. Al contrario, una diagnosi tardiva, specie nei casi più gravi, può condurre a complicanze come insufficienza cardiaca, ipertensione polmonare e aumento del rischio di ictus.

Prevenzione e gestione delle complicanze

Per ridurre i rischi legati alle malformazioni cardiache congenite, una diagnosi precoce risulta cruciale. Ai primi segnali di anomalia del battito cardiaco, affaticamento anomalo o difficoltà di crescita nel bambino, si consiglia di rivolgersi al proprio medico di fiducia e, se necessario, a uno specialista in cardiologia pediatrica. Anche negli adulti, palpitazioni insolite, respiro corto e gonfiore agli arti inferiori devono essere valutati da uno specialista, soprattutto in presenza di fattori predisponenti.

Il trattamento dipende dalla gravità del difetto e dalle condizioni generali del paziente. Nei casi più semplici, si effettua solo un monitoraggio periodico; qualora la cardiopatia favorisca l’insorgere di aritmie, insufficienza cardiaca o complicanze emodinamiche, si ricorre a terapie farmacologiche mirate e, ove necessario, a interventi correttivi come la chiusura percutanea del difetto o, nei casi più severi, a interventi chirurgici.

Le campagne di screening cardiovascolare sono fondamentali anche tra gli sportivi e i giovani adulti, poiché la diagnosi di un’anomalia cardiaca può prevenire episodi acuti e potenzialmente fatali in età evolutiva o durante attività fisica intensa.

Nel caso di cardiopatia congenita diagnosticata precocemente e monitorata nel tempo, la qualità e l’aspettativa di vita possono equipararsi a quelle della popolazione generale, a patto di seguire regolari controlli e adottare stili di vita salutari.

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