Nei locali italiani, dopo un pasto abbondante, la consuetudine di ordinare un amaro è profondamente radicata: un bicchierino di liquore amaro viene considerato da molti l’alleato migliore per favorire la digestione e concedersi una pausa prima di concludere la serata. Ma cosa dice davvero la scienza riguardo l’efficacia dell’amaro? E soprattutto, esistono alternative che aiutano la digestione in modo più concreto?
Il mito dell’amaro dopo i pasti
La popolarità degli amari come digestivi affonda le sue origini nella storia erboristica italiana. Queste bevande sono infatti ottenute da infusioni di erbe medicinali, spezie, scorze di agrumi, radici e altri ingredienti botanici, spesso segrete e gelosamente custodite dai produttori storici. I brand più diffusi, come Braulio, Lucano, Fernet-Branca e molti altri, si sono ritagliati un posto fisso nel rituale conviviale postprandiale, serviti lisci o con aggiunta di ghiaccio e soda.
Nonostante il piacevole senso di calore e soddisfazione generato da queste bevande, numerosi nutrizionisti hanno sottolineato come la convinzione che l’amaro favorisca realmente la digestione sia soprattutto un mito. Difatti, l’alcool presente in buone quantità – spesso superiore al 25% – non accelera i processi digestivi, anzi in alcuni casi può rallentarli o irritare la mucosa gastrica, aggravando situazioni sensibili come il reflusso gastroesofageo.
Il thè: la bevanda sottovalutata che aiuta davvero la digestione
C’è una bevanda da bar che, secondo messaggi sempre più presenti tra gli esperti e confermati anche da ricerche scientifiche, si dimostra davvero efficace nel favorire una buona digestione: il tè. Che si tratti di tè verde, nero o di infusi a base di erbe come la citronella, queste preparazioni rappresentano un’opzione sana e ricca di benefici, perfetta da gustare anche dopo cena.
Il tè, infatti, è ricco di antiossidanti – in particolare le catechine, flavonoidi e tannini – capaci di contrastare i radicali liberi, favorendo la salute delle pareti cellulari e dei tessuti interni. Diversi studi, come riportato anche su Wikipedia, dimostrano che il tè, soprattutto quello verde, contribuisce a:
- Accelerare i processi digestivi, stimolando delicatamente la motilità gastrica
- Alleviare la sensazione di pesantezza postprandiale
- Diminuire la pressione e il colesterolo
- Migliorare la salute della flora intestinale
- Prevenire il gonfiore e regolarizzare l’attività intestinale
Queste proprietà sono confermate dal largo uso che se ne fa in diverse culture: in Cina, il tè dopo i pasti è una consuetudine consolidata da secoli, mentre nella cultura mediorientale il tè alla menta accompagna spesso le pizze ricche e i piatti speziati proprio per mitigare gli effetti sulla digestione. Anche in Italia, le nuove tendenze dei bar più attenti alla salute stanno riscoprendo il ruolo centrale del tè, soprattutto tra chi desidera un’alternativa agli alcolici tradizionali.
Tipologie di tè e infusi digestivi da provare al bar
Nei migliori locali ormai non è raro trovare una carta dei tè selezionata. Alcuni dei più consigliati per la digestione comprendono:
- Tè verde: il più ricco di polifenoli, ha proprietà antinfiammatorie e aiuta delicatamente stomaco e intestino.
- Tè nero: più corposo e operativo anche per chi soffre di leggera ipotensione dopo i pasti.
- Tè alla citronella o al limone: rinfrescante, favorisce la produzione di bile e la digestione dei grassi.
- Infusi di zenzero: grazie ai gingeroli contribuisce a ridurre nausea, gonfiore e crampi.
- Camomilla e finocchio: classici rimedi antispastici e rilassanti per l’apparato digerente.
Queste preparazioni, prive di alcool, risultano pertanto ideali anche a fine serata, assicurando un beneficio reale senza gli effetti collaterali degli alcolici.
Come gustare il tè al bar: suggerimenti per un rituale alternativo
Scegliere il tè o una tisana al posto del solito amaro può diventare un vero e proprio rituale di benessere. Alcuni suggerimenti per massimizzare i benefici:
- Preferire tè in foglia rispetto a quello in bustina: le foglie intere contengono infatti più sostanze attive e rilasciano sapori più autentici.
- Chiedere di dolcificare con miele piuttosto che zucchero, soprattutto in caso di mal di gola o disturbi lievi dopo il pasto.
- Accompagnare il tè con una fettina di limone, utile per facilitare l’assorbimento dei polifenoli e dare freschezza all’infuso.
- Scegliere varietà di tè verde o tè bianco per effetti più delicati, mentre il tè nero e gli infusi di zenzero sono ottimali per chi cerca un impatto digestivo più deciso.
- Consumare la bevanda anche leggermente tiepida: la temperatura modula la produzione di succhi gastrici, favorendo la digestione senza irritare lo stomaco.
Negli ultimi anni, il trend della mixology salutare ha aperto nuove strade anche per la preparazione di “mocktail” a base di tè e piante aromatiche, dove la parte alcolica lascia il posto a infusi e decotti ricercati. In molti locali, specie nel Nord Italia, sta diventando consuetudine proporre tè ghiacciato con menta o soda al tè verde come alternativa all’amaro, per un brindisi finale ricco di gusto e salute.
Se si desidera veramente alleggerire la digestione e concludere piacevolmente una cena fuori, la prossima volta al bar si può considerare il tè nelle sue molteplici varianti: una scelta più consapevole, moderna e dai benefici concreti, confermati sia dalla tradizione che dalla scienza moderna. E anche chi non vuole rinunciare al piacere di un piccolo rituale conviviale, troverà in questa bevanda una sorprendente e salutare compagna per il dopo cena. Per ulteriori approfondimenti sulle proprietà della bevanda, si può consultare la voce Tè su Wikipedia.